martedì 21 maggio 2013

Un'alba e troppo vino.


Tauron, Madison Ranch, 21 maggio 2515

La luce del mattino lo trova addormentato ai piedi della grande quercia.
La giacca elegante è sparita, dimenticata da qualche parte o più probabilmente scommessa e persa. La camicia, una volta bianca, ha sfumature dell'erba su cui è caduto, del vino che si è versato in gola e addosso. L'alcol ha reso il sonno pesante, tanto che qualche guascone ha trovato divertente infilargli una forchetta nella barba mentre dormiva. O forse anche quella è lì per scommessa.
Un filo di brezza lo fa tremare, ne scuote le palpebre stanche: la luce del mattino colpisce le pupille come i fuochi artificiali di Dragan. 
Strizza gli occhi, infastidito.
Al posto del buio trova la confusione della mente stanca e disidratata. 
Immagini che si susseguono senza un filo logico, ricordi ubriachi e caotici, bolgia di pensieri e flash sconnessi.

Thor in tiro. Un sombrero. Un nano.
Un nano?
Un angelo violinista. O un angelo e un violinista.
E' il mio fidanzato”.
Hyena che palpa una puttana. Hyena che paga una puttana.
Sono arrivato tardi.
Aileen. Dove cazzo è Aileen?
Una bellissima cerimonia.”
Voglio bere ancora. Giuro su Dio che non berrò mai più.
Unfuciledellerosedeicuori.
Capitano Culodicuori Edwards.
Lo riempiamo di botte.
Ritter e Sterling che ballano.
Ritter e Sterling che ballano.
C'è speranza.

La luce del mattino lo accompagna nuovamente nel sonno, ai piedi della grande quercia.
Un sonno sbronzo e faticoso. Un sonno anticipato da un borbottio.

“Fate stare zitto il pianoforte, e quel coglione che canta.”

Nessun commento:

Posta un commento