Horyzon, Capital City, 2501
“Presta attenzione, ragazzino.”
L'uomo compare in una nuvola di fumo.
O più probabilmente era già lì, solo
coperto dai vapori azzurri che sfuggono dal calderone di sostanze
chimiche sulle quali sta lavorando.
Nel rettangolo di viso lasciato libero
tra capelli bianchi e mascherina protettiva c'è uno sguardo di
rimprovero, reso minaccioso da una ruga che piega la fronte. Un
indice, guantato e lucido, viene puntato verso uno degli ultimi
banchi che riempiono il laboratorio universitario.
A vederlo così, con il grembiule lungo
che sembra una tunica e quegli sbuffi di fumo che lo avvolgono, con
il pentolone davanti e la lunga barba bianca che sfugge alla
mascherina, si potrebbe scambiarlo per qualche mago delle storie
della Terra-che-fu.
A giudicare da come gli studenti interrompono le
chiacchiere e raddrizzano la schiena, almeno qualcuno di loro deve
pensarlo davvero capace di lanciare incantesimi o fulmini, con quel
dito puntato.
Dall'altra parte di quel polpastrello,
inquadrati nell'immaginaria mira del professore, ci sono uno sguardo
strafottente e un istintivo sarcasmo.
“So miscelare ogni sostanza in questo
laboratorio sicuramente meglio di quanto lei sappia farsi la barba,
Professor Cranston.”
Il ragazzino ha una penna dietro
l'orecchio, le braccia intrecciate sul petto magro e un blocco per
appunti davanti. Intonso.
Ha occhiaie che testimoniano una nottata
lunga o impegnativa e un sorriso che trasmette che, in ogni caso, è
stata una nottata soddisfacente. Il colletto macchiato di rossetto, i
polsini di whisky.
“Allora vieni a farci vedere. Vieni,
continua tu.”
L'uomo si sposta di lato, indicando al
ragazzino il calderone fumante e una serie di provette.
Il ragazzino non si fa pregare, si alza
e attraversa l'aula come se ne fosse il padrone.
L'uomo gli passa guanti e mascherina.
Quando se la toglie, tra la barba si apre un ghigno divertito.
Il ragazzino si prepara. Studia il
composto. Guarda i compagni. Recupera una provetta, la aggiunge. Fa
per schiudere le labbra, per spiegare qualcosa alla classe.
L'uomo prima arretra di un passo, poi
lo anticipa.
“Hai esagerato con il nitrato,
Haggerty. Farà un bel botto.”
Il ragazzino scompare in una nuvola di
fumo e bestemmie.
-
Walter Cranston mi ha insegnato tutto
quello che so sulla chimica.
E sulla modestia.
Su almeno una delle due cose, ha fatto
un buon lavoro.
Gli studenti lo chiamavano “il Mago”,
per la barba e l'atteggiamento da saggio eremita, ma all'interno del
laboratorio era praticamente un Re. Non c'era sostanza che avesse
segreti, o che non potesse piegare al suo volere.
Ha forgiato generazioni di studenti,
capaci o meno. E qualche genio.
E' stato forse per il mio talento e la
mia sfacciataggine che mi ha preso in simpatia, anche se il suo
metodo educativo era una versione particolare del classico “bastone
e carota”. Che prevedeva l'assenza della carota e un bastone extra.
Lo odiavo, ma lo stimavo moltissimo.
Quando non è più stato il mio
professore, quando ho finito il suo corso con il massimo dei voti,
siamo diventati amici. Il whisky e la chimica non hanno età.
E' l'unica persona che non mi ha
tagliato fuori, quando sono scappato da Cap City come un ladro.
Come il Mago che era, è sempre
riuscito a contattarmi nel mio peregrinare per il 'Verse. Unico e
sottile filo verso quello che sono stato, o che avrei potuto essere
se la strada della vita, e delle scommesse, non mi avesse portato a
vivere nel lato sbagliato della legge.
“Una vita senza ricerca non è degna
di essere vissuta.”
Walter Cranston mi ha insegnato tutto
quello che so, poi è morto in una giornata di festa.
E' stato un ironico destino, quello del
Professor Cranston.
Dopo avere passato una vita a piegare
le reazioni ai propri scopi, è stato ucciso da un'esplosione di
energia che non poteva controllare.
-
Walter Cranston. Corona, 23 Settembre
2437 – Horyzon, 29 Maggio 2515.
“Gli studenti della classe '01 si
uniscono al dolore dei famigliari e al cordoglio di tutta la comunità
accademica di Horyzon per l'improvvisa e ingiusta scomparsa del
professore Walter Cranston.
Il suo ricordo sarà sempre presente
nei nostri cuori, a lui dobbiamo un grande contributo alla nostra
formazione didattica, professionale ed umana.
La perdita di una tanto stimata persona
ci ha molto colpiti, lasciando un grande vuoto dentro di noi.
Gli studenti tutti si augurano che la
Marina possa presto consegnare alla Giustizia i colpevoli di un tanto
efferato gesto verso tante vittime innocenti e l'Alleanza intera, e
che questo possa portare pace nel cuore dei famigliari del professor
Cranston.”