venerdì 7 giugno 2013

Ace of Hearts - Wu (e altri debiti.)

 Greenfield, El Paso, 2509


Il bastardo è in ginocchio.
Le mani cercano di fermare il sangue. Le mani tremano. Il sangue non si arresta, fa rivoli sull'asfalto, bagna i vestiti.
L'uomo con il martello inspira profondamente.
Vibra ancora un colpo che risuona secco sulle ossa craniche. Le ossa cedono: materia cerebrale diviene visibile in mezzo al sangue.
L'uomo che fa da palo svuota lo stomaco sull'asfalto.
Bile liquorosa si mischia al sangue. Le mani si stringono sullo sterno, scosso da un secondo conato. Vomito, saliva, tosse. Sangue, troppo sangue.


Il bastardo giace. Stira le gambe. Scariche nervose simili a convulsioni.
L'assassino ride. Pulisce il martello sui vestiti del cadavere e ride.
Il palo si è dimenticato il suo compito. L'unica cosa che fissa è l'uomo steso nel lago di sangue.


Il bastardo non pagava i debiti. Il bastardo doveva pagare, in un modo o nell'altro. Il bastardo ha il cranio spaccato in due e una macchia del suo stesso cervello sulla camicia.
L'assassino ha occhi a mandorla e sguardo all'arsenico. L'assassino ha il cranio rasato e mani sporche di sangue. L'assassino ha un martello tra le dita e una lama nella voce:
“Che ti prende? Non hai mai visto un morto prima d'ora, Haggerty?”
Il palo ha lo stomaco vuoto e un pezzo di anima in meno.
“Mai.”


-


Si faceva chiamare Wu, ma dubito fosse il suo vero nome. Si faceva chiamare Wu e mi ha insegnato a uccidere.
O meglio ci ha provato. Non fa per me.
Non faceva, per me.


-


Jones se la meritava, la sniffata di veleno che gli ho regalato.
L'ubriacone se l'è cercato, quel proiettile nel polmone.
Ma quei due bambini..



..due vite. Devo al 'Verse due vite.

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